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I 10 migliori trends tecnologici per il 2020. Quanto sono importanti i dati?

I 10 migliori trends tecnologici per il 2020. Quanto sono importanti i dati?

Nonostante sia difficile prevedere con precisione cosa succederà nel prossimo futuro, Gartner ( https://www.gartner.com/en/publications/top-tech-trends-2020 ), società che si occupa di consulenza strategica nel campo della tecnologia dell’informazione, ha delineato i dieci trend strategici per il 2020. Iperautomazione, blockchain, cloud distribuito per citarne alcuni. Quanti dati verranno prodotti nei prossimi anni e come potranno essere utilizzati per supportare strategie aziendali innovative?

L'impatto sulle persone e sugli spazi

I trend tecnologici identificati per il 2020 mostrano la strada da seguire, le tendenze da studiare, per prepararsi ai cambiamenti che interesseranno le organizzazioni e le aziende nei prossimi anni. Tutto ruoterà inevitabilmente intorno alla gestione e all’analisi dei dati: “Queste tendenze hanno un profondo impatto sulle persone e sugli spazi in cui vivono” afferma David Cearley, Garner Distinguished VP analyst. “Invece di creare uno stack tecnologico e quindi esplorare le potenziali applicazioni, le organizzazioni devono prima considerare il contesto aziendale e umano”. Il consiglio strategico è quello di capire come queste tecnologie influenzano le persone, intese come clienti e dipendenti, senza dimenticare i luoghi in cui vivono, ovvero case, uffici e auto.

Anche il settore AEC è chiaramente chiamato in causa, in quanto l’intelligenza artificiale (AI) sotto forma di machine learning (ML), con l’iperautomazione e l’edge computing combinati, possono rendere gli edifici intelligenti e gli spazi urbani altamente integrati. Sempre al servizio delle persone che generano dati e vivono questi spazi.
Bisogna trovare il proprio TechQuilibrium così come viene definito da Gartner, ossia il punto di equilibrio in cui l’impresa con il proprio workflow trova la giusta system integration tra risorse tradizionali e digitali. Come affermato anche nel precedente articolo, le sfide tecnologiche che stanno attraversando i vari settori, necessitano del corretto modello di business che deve coinvolgere le persone e gli spazi vissuti. (https://bimon.it/digitalizzazione-processi-e-servizi-aec-bisogna-imparare-dai-settori-piu-virtuosi/)

Per far ciò è necessario conoscere i nuovi trends e capire come utilizzare i dati prodotti, perché è di questo che si nutrono le nuove tecnologie digitali.
Come detto all’Oracle day Summit del 05/11/2019 da Stefano Epifani, docente e presidente del Digital Transformation Institute, “Non si può resistere al cambiamento dettato dall’intelligenza artificiale, dall’innovazione, ma nello stesso tempo … non si può ridurre tutta la digital trasformation al tema della automatizzazione dei processi o alla loro reingegnerizzazione. La vera dimensione trasformativa è una rivoluzione di senso, così profonda che cambia le cose, la loro struttura e la loro natura”. Questo è l’unico approccio per confrontarsi con il sentimento misto di rifiuto ed entusiasmo verso ciò che non si conosce. Ci siamo già trovati in passato con questo difficile rapporto tra l’uomo e la macchina, quella macchina che ha reso possibile, soprattutto in occidente, il processo di industrializzazione prima e poi la rivoluzione tecnologica.
Adesso è il tempo della digitalizzazione.

Tecnologie People - Centric

Nell’analisi delle nuove tecnologie esistono due grandi categorie, ovvero tecnologie “umano centriche” e tecnologie “smart spaces”. In questo articolo discuteremo della categoria tecnologie umano centriche, nella quale rientrano:

IPERAUTOMAZIONE
La cosiddetta iperautomazione si occupa dell’applicazione di tecnologie avanzate, tra cui l’intelligenza Artificiale (AI) in combinazione con il machine learning (ML), per automatizzare sempre più i processi. In alcuni casi, ciò implica la creazione di un gemello digitale dell’intero processo, che permette di visualizzare le funzioni con gli indicatori chiave di performance che interagiscono fra loro per monitorare le attività. Il nocciolo della questione non sarà sugli strumenti, ma sul nuovo ruolo umano che sarà quello di progettare, analizzare, misurare e monitorare un processo.
Punto di partenza per il settore AEC è il modello BIM, il digital twin del manufatto, oggetto di un processo di design, construction e management. I dati che vengono prodotti dalla filiera sono molteplici, ma ad oggi non vengono raccolti. Attraverso la spinta dei clienti e degli stakeholder interessati, avremo un aumento di soluzioni AI, che grazie ai dati potranno offrire soluzioni innovative ad alcuni ambiti fondamentali del nostro settore:

  • Una progettazione che parta da una base solida di analisi dati per restituire delle possibili alternative progettuali;
  • Riduzione dei costi e dei ritardi nel completamento dei progetti;
  • Intreccio dei dati elaborati e tradotti in soluzioni efficienti provenienti dai sistemi IoT, per il monitoraggio degli edifici e delle relative attività.

    L’applicazione dell’AI su una vasta e variegata quantità di dati, porterà vantaggi alle imprese fino ai fornitori, permettendo di evitare laboriosi calcoli manuali e consentendo ai tecnici di avere un supporto decisionale strategico, andando a creare valore per il cliente finale.

LA MULTIEXPERIENCE
Per Multiexpirience si intende il modo con il quale le persone percepiscono il mondo digitale che cambia, con il quale saremo sempre costretti ad interagire e confrontarci in futuro. Il tutto senza dimenticare l’utilizzo di interfacce, piattaforme digitali ed Internet of things. Nel prossimo decennio questa tendenza farà parte della nostra quotidianità con esperienze immersive che utilizzano la realtà aumentata, la realtà virtuale, la realtà mista, interfacce multicanale uomo-macchina e tecnologie sensoristiche.
Nel nostro settore parleremo sempre più di progettazione immersiva grazie alla realtà aumentata e alla realtà virtuale. Trasformeranno il modo in cui progettiamo gli edifici, visualizzando le modifiche del progetto in tempo reale, avendo l’impressione di toccare con mano un progetto come se fosse già stato realizzato. I clienti potranno immergersi negli immobili che andranno ad acquistare. Inoltre, è già possibile fare delle attività di formazione e di monitoraggio a distanza, da un ambiente sicuro, sui sistemi che si trovano in ambienti pericolosi e complessi.

LA DEMOCRATIZZAZIONE DELLE COMPETENZE
La democratizzazione della tecnologia con lo scopo di fornire alle persone un accesso semplice alla tecnologia e all’expertise tecnica e di business. Gli aspetti chiave sono la democratizzazione dei dati e degli strumenti di analisi con l’obiettivo della democratizzazione della conoscenza. Questo trend si focalizza su ambiti precisi che interessano lo sviluppo di applicazioni annesso al data analisys per rendere democratico ed intuitivo non solo l’accesso al dato, ma anche l’interpretazione dello stesso.

Nel nostro ramo sarà fondamentale permettere l’accesso alle informazioni non solo ai professionisti del settore che conoscono la metodologia BIM, ma anche a tutti coloro che non la conoscono. Gli strumenti che stanno rivoluzionando la nostra area di competenza sono:

  • La system integration tra dati provenienti da più fonti permetterà di gestire e monitorare le attività di design, construction e management dei manufatti, con il supporto interpretativo derivato dall’applicazione dell’AI e del ML;
  • grazie all’accesso innovativo ai dati, le multiesperienze precedentemente descritte consentiranno un più immediato processo di democratizzazione della tecnologia, come supporto ai processi decisionali dei vari professionisti del settore.

TRASPARENZA E TRACCIABILITA’
L’evoluzione tecnologica sta creando una crisi di fiducia in termini di etica digitale e di privacy. E’ chiaro che il punto nevralgico è la proprietà e la protezione dei dati personali. Tre le aree sulle quali le aziende dovranno concentrarsi per garantire trasparenza e fiducia dei dipendenti: gestione di AI e ML, privacy dei dati con tutti gli aspetti legati alla proprietà e al controllo di questi, infine, aspetti etici con risvolti sul business.
Un tema molto importante oggi giorno è la tutela della proprietà intellettuale dei modelli informativi, l’assegnazione della detenzione delle basi di dati, la sicurezza e la riservatezza dei dati personali. In particolare, facciamo riferimento all’adozione, disponibilità e gestione dei dati presenti nel CDE e il grande tema aperto del legal BIM e della proprietà intellettuale di dati e modelli informativi.

AUMENTO DELLE CAPACITA’ UMANE
La tecnologia potrà essere utilizzata per apportare miglioramenti all’esperienza umana, sia a livello cognitivo, permettendo maggiore accesso alle informazioni, sia a livello fisico con dispositivi che aumenteranno le capacità umane. Nel prossimo decennio, questi fenomeni creeranno nuovi modelli di business che saranno una sintesi anche dei punti precedentemente trattati. L’aumento delle capacità umane sarà il risultato di una democratizzazione della tecnologia, grazie all’accesso ai dati dovuto alla multiexperience da una parte, e all’applicazione dell’AI e del ML per l’interpretazione dei dati stessi dall’altra.

Proviamo ad immaginare un cantiere digitale, con droni che monitorano dall’altro i lavori; sensori applicati a oggetti e persone per prevenire ed evitare gli infortuni; visori AR che permettono l’accesso alle informazioni contenute nei digital twin. A rivoluzionare il cantiere sarà anche l’automazione del comparto dell’edilizia con la robotica, veicoli scavatori autonomi, esoscheletri, stampanti 3D. L’obiettivo della robotica non è di sostituire il lavoro dell’uomo, ma certamente migliorarlo sul piano qualitativo.
Come approfondiremo nel prossimo articolo, tutti questi strumenti hanno come obiettivo la progettazione di architetture come spazi digitali al servizio di coloro che questi spazi devono viverli. Infatti, il consiglio strategico di Gartner è quello di progettare nuove tecnologie al servizio delle persone che ne gioveranno. L’umanesimo digitale che stiamo vivendo ha come obiettivo rimettere l’uomo al centro della vita e dei processi, attraverso degli “smart places”. Di questi ne parleremo nel prossimo articolo partendo dai restanti cinque punti dei trend di Gartner.

(https://www.youtube.com/watch?v=6HzdOkPPPRU&feature=emb_title)