I dati al servizio degli Smart Spaces: i trends tecnologici che cambieranno il futuro

L’umanesimo digitale che stiamo vivendo ha come obiettivo quello di rimettere l’uomo al centro della vita e dei processi, coniugando tecnologie umano centriche e tecnologie a servizio degli “smart spaces”. Proprio come consigliato da Gartner, bisogna prima comprendere i trend per poi applicarli alle persone che vivono un’azienda. Andiamo a discutere in questo articolo i 5 trend per il 2020 sugli spazi smart.
Smart Spaces


Il Cloud Distribuito
Facciamo riferimento alla distribuzione di servizi cloud pubblici al di fuori dei data center del cloud provider che rimane però il responsabile per il funzionamento, la governance, la manutenzione e gli aggiornamenti. Nonostante l’esistenza delle opzioni di cloud privato ed ibrido, questo cambiamento dal modello centralizzato del cloud pubblico verso un modello distribuito di servizi cloud darà vita a una nuova era per il cloud compunting. Siamo ad ogni modo alle prime fasi di sviluppo del cloud distribuito, ma bisognerà tenere sott’occhio questo trend nei prossimi anni.
Come espresso nel precedente articolo, questo è un servizio che faciliterà il tema dell’accesso semplice ed immediato alle informazioni inteso come democratizzazione della tecnologia. Nel nostro settore sarà fondamentale permettere l’accesso alle informazioni non solo ai professionisti del settore che conoscono la metodologia BIM, ma anche a tutti coloro che non la conoscono. La system integration e le multiesperienze saranno gli strumenti che rivoluzioneranno il nostro campo.
La Blockchain
La blockchain ha oggi un alto potenziale per rimodellare le industrie, grazie alla tracciabilità di merci e servizi, ma soprattutto grazie alla fiducia e alla trasparenza che invoca. Secondo Gartner, avrà enorme potenziale specie negli smart contract, che ad esempio potranno attivare i pagamenti solo alla ricezione della merce. La blockchain rimane “immatura per le implementazioni aziendali a causa di una serie di problemi tecnici”, ma ha un potenziale molto alto sul ritorno di fatturato se implementata nelle attività dell’azienda.
E’ possibile immaginare degli smart contract che prevedano la scrittura immediata di documentazioni di settore come BEP, Capitolati Informativi, AIM, OIR, sulla base dei dati richiesti dai committenti, progettisti, stazione appaltante, fornitori? L’obiettivo è riuscire ad ottenere un’integrazione semplificata di una blockchain condivisa ma soprattutto scalabile sui vari modelli di business e attività aziendali, rispetto alle esigenze del settore AEC. Tra l’altro abbiamo già potuto constatare la prima operazione di cessione di due immobili in Italia fatta da Unicredit con l’utilizzo della BlockChain.
L'intelligenza artificiale applicata alla sicurezza

Tutte queste nuove tecnologie descritte, che come detto si nutrono di un numero sempre crescente di dati per l’analisi degli stessi, dovrebbero giovarsi di AI e ML non solo con lo scopo di supporto al processo decisionale. La produzione e archiviazione sempre maggiore d’informazioni tramite IoT, Cloud Computing, Microservizi, potrà aver bisogno di una AI finalizzata a proteggere i sistemi per migliorare la sicurezza e provare ad anticipare in maniera predittiva alcune possibili perdite di dati o falle nel sistema. Lo scopo è prendere il prima possibile delle misure precauzionali di salvaguardia dei dati, poiché più fonti d’approvvigionamento dati implicano anche maggiori punti d’attacco.
Con la realizzazione di Smart Places, iperconnessi con processi automatizzati e la sempre maggior produzione di dati, e del IoT, che entra sempre più costantemente nella nostra quotidianità, saremo noi stessi a chiedere dei servizi che proteggono i nostri dati Qualora le normali strategie di protezione dati dovessero risultare inefficaci, sarà necessario utilizzare l’AI anche con questo obiettivo.
Oggetti Autonomi
Robot, droni, veicoli autonomi, automatizzeranno e supporteranno anche grazie all’AI funzioni precedentemente eseguite dall’uomo. La loro automazione andrà oltre a quella fornita da rigidi modelli di programmazione e sfrutterà l’intelligenza artificiale per fornire comportamenti avanzati che interagiscono in modo più naturale con l’ambiente circostante e con le persone. Gartner si aspetta “un passaggio da cose intelligenti autonome a uno sciame di cose intelligenti collaborative in cui più dispositivi lavoreranno insieme, indipendentemente dalle persone o con input umani”. Attualmente, invece, le cose autonome esistono principalmente in ambienti controllati come nelle grandi realtà industriali. Mentre l’obbiettivo sarà quello di avere anche gli spazi aperti pubblici come dei grossi ambienti controllati dove tutto è interconnesso.
Le cose autonome permetteranno di creare i tanto sospirati ed immaginati Smart Building che faranno a loro volta parte degli Smart Places. Potremmo avere un controllo ampio a scala urbanistica di ciò che accade nel contesto che ci circonda. Grazie a tutti i recettori sparsi intorno a noi, andremo a definire un nuovo paradigma di analisi a supporto della progettazione urbanistica su grande scala, che permetta d’intrecciare analisi sociali, politiche, geologiche, dei terreni, infrastrutturali e di mobilità.
Il Potenziamento dell'Edge Computing
Il crescente trend verso l’Edge Computing si basa sull’idea che mantenere il traffico a livello locale e distribuito diminuirà la latenza. Ciò implica che il trattamento dell’informazione e la raccolta e la distribuzione di contenuti saranno collocate sempre più vicino alle fonti dell’informazione. L’attenzione su questo trend deriva dalla necessità per i sistemi IoT di effettuare parte dell’elaborazione dei dati localmente, compresi quindi tutti i device come base degli spazi intelligenti che avvicineranno sempre più le applicazioni e i servizi agli utenti e a coloro che li utilizzano. Un fattore importante su questo trend è l’evoluzione e la diffusione dell’infrastruttura mobile 5g. Gartner sostiene che entro il 2023 ci saranno 20 volte più dispositivi smart nell’edge della rete, poiché i dati generati dalle aziende saranno creati ed elaborati al di fuori del tradizionale data center aziendale o del cloud.

Riassumendo
In conclusione abbiamo visto che sono stati individuati 10 trends tecnologici ma che sono inevitabilmente intrecciati tra di loro, poiché questo nuovo umanesimo digitale non fa altro che nutrirsi di dati. Ripercorrendo il percorso segnato possiamo riassumere che la democratizzazione delle competenze sarà favorita dal potenziamento dell’edge computing e di un cloud distribuito, questi ultimi a supporto di un crescente numero di oggetti autonomi che invaderanno la nostra quotidianità.
L’iperautomazione e la multiexperience permetteranno un aumento delle capacità umane, grazie alla gestione di una grande varietà di dati a disposizione. Le informazioni saranno analizzate ed elaborate come supporto decisionale grazie all’AI anche a supporto della sicurezza dei dati stessi in tema di privacy. Una blockchain pratica permetterà di ottenere una più facile trasparenza e tracciabilità dei dati. All’interno di questa fitta panoramica l’obiettivo è individuare, come sostiene Gartner, il proprio TechQuilibrium tra tecnologie umano centriche e tecnologie “smart spaces”.
Il futuro è alla nostra portata, dobbiamo padroneggiare le nuove tecnologie per accedere finalmente ad un mondo nuovo e intelligente.