Grazie al contributo puntuale e attento dell’Arch. Lorenzo Bellicini, Direttore Tecnico del CRESME, il dibattito si è aperto affrontando sin dal principio le questioni legate alle variazioni del mercato immobiliare italiano e al nuovo ciclo di crescita di investimenti, soffermandosi su temi quali l’iperframmantazione e l’iperconcentrazione. È stato poi presentato dall’Ing. Gabriele Scicolone il REPORT OICE sui bandi BIM 2017, al fine di affrontare il tema delle gare per le opere pubbliche. La significativa crescita delle procedure che prevedono l’utilizzo del BIM avvenuta negli ultimi due anni, ha permesso di fare una riflessione concreta su come il mercato dei servizi e dell’ingegneria stia cambiando, tenendo conto non solo delle disposizioni introdotte dal nuovo Codice degli Appalti, ma anche della necessità di ottimizzare metodi e strumenti resi disponibili dalla recente rivoluzione digitale. L’intervento dell’Ing. Gianluca Pulciani, Responsabile Lavori e Iniziative speciali RAI, ha contribuito a fare un’ulteriore considerazione sulla situazione italiana. Il patrimonio edilizio gestito dalla RAI, che ammonta circa a 3 milioni di metri cubi, rientrante oggi nel progetto “Linea guida proprietaria” per l’implementazione BIM degli immobili, riconosce una considerevole importanza al tema della gestione e manutenzione, che è oggi molto dibattuto nel nostro Paese. L’Italia, infatti, prima di rivolgersi alle nuove costruzioni, deve ineluttabilmente provvedere al patrimonio edilizio esistente, sperimentando azioni che ne favoriscano la gestione, la conservazione e la valorizzazione.
Tra gli argomenti più interessanti emersi durante il dibattito pomeridiano, c’è da citare quello relativo alle nuove figure professionali introdotte dal BIM. L’Arch. Fabrizio Aimar, dopo aver tracciato un quadro generale sulla situazione delle professioni tecniche vecchie e nuove, ha fornito indicazioni su come il progettista tradizionale debba interfacciarsi con i nuovi strumenti digitali, proponendo prospettive a breve-medio termine per individuare potenzialità e lacune di questo settore in pieno fermento. Anche l’intervento dell’Arch. Matteo Gobbi, BIM Manager di Ariatta, ha permesso di introdurre una trattazione di recentissimo interesse. L’ambito dell’IoT – Internet of Things. Questo nuovo modo di interagire con le cose, “things” appunto, attraverso moderne ed innumerevoli forme di connessione, consentirà di monitorare e controllare il comportamento e i consumi dei nostri oggetti (compresi quelli di uso più comune), cambiando radicalmente le nostre abitudini quotidiane. Come spiega anche il nostro CEO Riccardo Pagani, i sensori e gli smart objects avranno sempre più un ruolo chiave negli ambienti e negli spazi del futuro. Attraverso una semplice connessione wireless alla rete Internet, gli oggetti potranno comunicare dati, accedere ad informazioni aggregate da parte di altri e creare un sistema pervasivo ed interconnesso direttamente con il modello BIM. Questo, permetterà di ottimizzare in tempo reale i processi produttivi e le attività economiche, riducendo in maniera sensibile l’inquinamento e il consumo delle risorse.
Commenti recenti